La Moxa è una
termoterapia localizzata sui punti dei meridiani energetici della
Medicina Tradizionale
Cinese e il termine significa: "Erba che
brucia".
Si pensa che l'uso della moxibustione risalga a 5000 anni fa. La
Moxa in passato è sempre stata legata
all'agopuntura come mero complemento agli aghi. I medici applicavano
direttamente sui punti di agopuntura delle pallottole di Artemisia, che,
incandescenti, lasciavano una leggera bruciatura al fine di ricordare al
paziente il punto esatto da trattare a casa con la Moxa.
Essendo una tecnica relativamente semplice da apprendere, la
Moxa nel corso dei secoli è diventata una
tecnica sempre più conosciuta e apprezzata.
Secondo la filosofia medica cinese ogni persona è vista anche nel suo aspetto
energetico (Ch'i)
che si manifesta nell’alternanza dei movimenti
opposti complementari:
yin (contrazione)
yang
(espansione) in accordo con la Teoria dei Cinque Elementi.
L’uno non può esistere senza l’altro e si genera continuo
scambio d’energia tra i due.
L’energia si distribuisce nel corpo seguendo dei tracciati chiamati meridiani
che sono in relazione
agli organi principali.
Il calo
della vitalità, secondo la Medicina
Tradizionale Cinese, insorge
quando per troppo tempo si trascura l’equilibrio energetico del corpo
permettendo un blocco o l’eccesso dell’energia.
Noi Tutti sappiamo quale beneficio può recare il calore. Ai tempi delle
nostre nonne si scaldava un sottile mattone sulla stufa a legna, tavella,
poi lo si avvolgeva con un panno di lana e il tutto era applicato sulla parte
dolente durante il sonno. Oggi pensiamo alla borsa dell'acqua calda, ai
cataplasmi, ai raggi infrarossi, o al piacevole sollievo che se ne ricava in
riva al mare, nel periodo estivo, dopo mesi umidi e freddi, quando il calore del
sole ci penetra, tramite la pelle, nei muscoli e nelle ossa.

Ma cos'è la Moxa?
Semplicemente è un bastoncino di Artemisia, un'erba, che incendiato
brucia senza fiamma producendo una temperatura di circa 550 gradi. Il bastoncino
è tenuto per diversi minuti su punti specifici da trattare, lungo i meridiani,
ad una distanza di sicurezza dalla pelle, per non bruciarla, sugli stessi punti
dell'agopuntura. La Moxa è utilizzabile da
tutti dopo poche sedute di pratica. Se prendete in mano un bastoncino di
Moxa, vi accorgerete del profumo inconfondibile
e della sua leggerezza. Ogni bastoncino viene ottenuto arrotolando la lana
Moxa con altri ingredienti, contenuto dentro
un involucro di carta di gelso, bianco d'uovo e carta più robusta all'esterno.
Le sue dimensioni sono di circa 20 cm, con un diametro di 18 mm per il tipo
classico e 11 cm, con un diametro di 10 mm per il tipo che non produce fumo ma
leggermente meno efficace.
Il Nei Jing dice esplicitamente che " i popoli del Nord, ove prevale vento e
ghiaccio, sono nomadi e si nutrono di latticini: essi sviluppano delle patologie
da accumulo e dispersione al ventre che si curano con la cauterizzazione".
Ancora il Ling Shu: "se il polso è debole e lo yang è debole, non devo usare
medicinali, ma cauterizzazione".
Pertanto la Moxa è indicata
quanto più una malattia è fredda e lenta (Yin)
vale a dire cronica cioè per: il sostegno dell'energia polmonare, il
raffreddore, l'astenia, la vitalità, la freddolosità, la cattiva digestione, la
diarrea e la stitichezza, l'ipotensione, la posizione fetale podalica,nei
reumatismi in genere. Per le malattie calde (Yang)
sono indicate le terapie con gli aghi.

Ogni singola applicazione su un punto dura circa 3 minuti
e ogni trattamento comprende al massimo 6 punti. Serve arieggiare la stanza
prima e dopo ogni trattamento, in ogni caso non si deve dormire in una stanza in
cui è stata usata la Moxa senza prima aver
cambiato l'aria. Il ritmo dei trattamenti è di uno ogni due giorni per una serie
da 10 a 15 trattamenti. Non esiste alcun fenomeno di assuefazione alla
Moxa, perché questo metodo terapeutico non si
basa sulla somministrazione di farmaci: aiuta semplicemente il corpo a ritrovare
il proprio equilibrio. Il momento più favorevole per usare i bastoncini è dopo i
pasti, quando l'energia proveniente dagli alimenti fornisce calore
dall'intestino.
E' sconsigliata la Moxa
quando la temperatura corporea supera i 38 gradi, in caso di trauma con la
regione da trattare calda, in caso di ulcere e vene varicose, in soggetti
anestetizzati o semisvenuti, in soggetti con scarsa percezione sensoriale del
calore, nei bambini sotto i sette anni, nelle persone troppo deboli, in caso di
colpi di sole o di calore, durante la luna piena.

Info:
Gian Domenico
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